PATAGONIA 2007
   Dalle margherite del Lago Argentino alla Fin del Mundo passando per il Fitz-Roy….
 

Tabella di marcia

 El Calafate il "campo base"

A cavallo tra le margherite

Bird watching alla Laguna Nimez

Gauchos a El Calafate

Il Perito Moreno

Trekking: Cerro Torre

Trekking: Fitz-Roy

Trekking: Paine

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Ushuaia: navigando nel Canale di Beagle

Tornando a casa: Buenos Aires

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FITZ ROY - Trekking alla Laguna de Los Tres

 

Per questo trekking sono previsti due giorni; l'obiettivo sarà quello di attendere l'alba di fronte al Fitz-Roy, in riva a un incantevole lago (laguna de Los Tres).

Ci accamperemo in un'area di sosta predisposta chiamata Campamento Poincenot; lo zaino è a pieno carico, occorre portarsi dietro tende, sacchi a pelo, cibo e attrezzatura da cucina. Nel campo non ci sono servizi, a parte una latrina....

Un po' di stretching prima di caricarsi in spalla il pesante zaino.

 

La base del sentiero per il Fitz Roy.

 

 

 

 

 

1° GIORNO  -  Sono le 10:00 in punto quando ci mettiamo in marcia; iniziamo a salire, a prendere un po' di quota e vediamo sotto di noi la valle da cui siamo partiti, dove scorre il Rio de Las Vueltas. Siamo molto fortunati, il cielo è limpido e la visibilità è ottima; non è sempre così da queste parti, spesso le nubi incombono sul Fitz-Roy e ne impediscono la vista.

Rio de Las Vueltas

 

Il sentiero è agevole; dopo circa un'ora e trenta di marcia giungiamo alla Laguna Capri, che offre una magnifica vista sul Fitz-Roy. Qui abbiamo conferma che in queste acque non esiste inquinamento, l'acqua del lago è potabile!

Il Fitz-Roy visto dalla Laguna Capri

 

Proseguiamo il cammino; notiamo pulizia lungo il sentiero, c'è il massimo rispetto dei luoghi. Ci sono numerosi cartelli che invitano a non sporcare e addirittura a non bruciare la carta igienica.... Con il vento un minimo accenno di fuoco sarebbe molto pericoloso.

Con lo sguardo costantemente puntato sul bianco granito del Fitz-Roy, giungiamo al Campamento Poincenot, ben riparato dal vento all'interno del bosco. Poco oltre c'è il Campamento Piedras Blancas, riservato agli scalatori.

 

 

Dopo aver sistemato il campo e aver fatto uno spuntino (bisogna ricaricare le batterie, lo zaino pesante logora... chi lo porta!), c'è tempo per una passeggiata fino al mirador del ghiacciaio Piedras Blancas, seguendo il sentiero che corre parallelo al fiume, il rio blanco.

 

Tornati al campo non resta che rilassarsi un po' e rinfrescarsi in riva al rio blanco, in attesa della cena.

Da buoni italiani prepariamo la pasta alla carbonara, il cui profumo pervaderà tutto l'accampamento!

Qualche bicchiere di vino ci conduce dritti all'interno delle nostre tende; la notte sarà breve....

Tramonto dal Campamento Poincenot

Una curiosità:

Il nome El Chaltén significa, nell'antica lingua locale, "il vulcano", e fu dato al Fitz-Roy dagli "indios Tehuelches", antichi abitanti della regione, in quanto sulla cima della montagna è spesso presente una nube; i Tehuelches pensavano fosse il fumo del vulcano.

2° GIORNO  -  Sveglia prima delle 4:00, dobbiamo risalire la morena che ci condurrà nel luogo in cui attenderemo l'alba: la Laguna de los Tres.

Il cielo è sereno e stellato, per ora non c'è vento e, alla luce delle nostre torce, iniziamo a camminare attraversando il rio blanco; ben presto inizia la ripida salita che grazie ai molti zig-zag ci permette di superare i 400 metri di dislivello e di raggiungere i 1.160 m. di quota dove si trova la Laguna de los Tres. E' ancora buio ma già distinguiamo la possente mole del Fitz-Roy e il ghiacciaio che scende fino quasi a toccare il lago.

Ore 6:30; la posa lunga (5 secondi) permette di catturare la luce che precede l'alba.

 

Ci accomodiamo accanto a un grosso masso ad attendere l'alba. C'è il tempo per preparare del caffè caldo e assaporare un alfajores, oltre a dulce de leche e marmellata di calafates spalmati su saporiti biscotti; insomma una bella colazione per affrontare i rigori del freddo!

C'è chi si infila nel sacco a pelo e chi monta la fotocamera sul cavalletto, pronto a catturare le prime luci dell'alba. Il cielo è completamente pulito da nubi, si preannuncia un vero spettacolo!

Notiamo le luci di alcuni scalatori che stanno percorrendo una via sul Poincenot. Ottime condizioni anche per loro, impegnati in fatiche ben superiori alle nostre....

Ore 6:40: il cielo dietro di noi inizia a tingersi di rosso, siamo soli qui ad attendere l'alba.

Dovremo aspettare ancora una ventina di minuti ma l'attesa viene ampiamente ripagata. Il chiaro granito del Fitz-Roy inizia a diventare rosso e sembra prendere  fuoco!

Il fenomeno dura pochi minuti, ma questa immagine rimarrà indelebile nei nostri ricordi.

Il posto è magico, iniziamo a passeggiare lungo le rive del lago e ad ammirare i riflessi. La luce cambia, il granito del Fitz-Roy torna del suo colore naturale e il contrasto con il cielo blu è fantastico.

Incontriamo poi Gustavo, un fotografo brasiliano.  Scambiamo quattro chiacchiere e ci scattiamo qualche foto a vicenda.

Proseguiamo il cammino risalendo gli sfasciumi a sinistra del lago fino ad arrivare in vista di un altro specchio d'acqua: la Laguna Sucia.

 

Alberto e Adriano in contemplazione.

- Photo by Gustavo Pauletti -

 

 

 

 

 

E' tempo di rientrare, ma lungo il sentiero lo sguardo continua a cercare il Fitz-Roy per fissare nei nostri ricordi queste ore di totale immersione nella natura, così severa e inaccessibile nelle sue forme verticali, ma al contempo così accogliente.

 

Mappa della zona di El Chaltén

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fotografie, testi e web-mastering: Adriano

Hanno collaborato con le loro fotografie: Alberto, Eliana, Sara, Valerio.

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© 2007 La Montagna non Perdona

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