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I consigli di Annalisa.

Anzitutto le presentazioni…ebbene, sono proprio io, quel cencio di ragazza che avete potuto intravedere nella sezione: “Consigli per gestire la quota”. Come vedete il mio volto è più significativo di molte parole, ma proverò comunque a dirvi brevemente chi è l’autrice di questi pochi (ma saggi) consigli. Ebbene, ai tempi della nostra avventura avevo trent’anni e per i primi ventinove anni della mia vita non avevo mai messo piede in montagna. Sono un’amante del mare e delle passeggiate in giro per i mercatini e sono nota ai miei amici come una “pigra ragazza di città” poco sportiva ed irrimediabilmente negata per l’attività alpina. Questo lo dimostra ad esempio il fatto che soffro di vertigini ed il solo affacciarmi da un balcone superiore al secondo piano mi provoca formicolio insistente sotto la pianta del piede, ginocchio che fa giacomo giacomo, tachicardia ed un incipit di attacco da panico. Per completare il quadro posso aggiungere che sono insofferente e detesto i luoghi poco accoglienti, poco caldi e poco attrezzati.

Ok, ora che mi conoscente meglio vi starete chiedendo cosa mai ci facessi su quel monte…beh, i motivi sono molti, il primo di essi è l’amore per quel pazzo che mi ha convinto a partire e poi per l’avventura che, tutto sommato, solleticava non poco la mia quieta esistenza! Quando mi è stato proposto questo viaggio ho capito che avrei dovuto farcela, anche se sembrava pazzesco ed impossibile, perché avevo deciso che un giorno i miei nipoti avrebbero dovuto trovare delle valide ragioni per provare piacere venendo a trovare quella pazza visionaria della loro nonna (volete mettere avere un diploma come questo da mostrare ai piccoli mocciosi che credono che i nonni sono noiosi e privi di argomenti???).

Ok, ok, passo ai consigli. Essi sono il frutto della mia personale esperienza e, per quanto possano risultare utili un po’ a tutti, credo potranno piacere soprattutto alle donzelle che, come me, prive di esperienze e di competenze avventurose, si ritrovano catapultate in un’esperienza affascinante e sconvolgente come questa.

 
Consigli "fisici"

Allora, come vi dicevo io non avevo mai fatto sport (tranne il ballo liscio) e non avevo mai testato gli effetti della quota (ma ne ero terrorizzata), pertanto mi sono affidata ciecamente ai buoni consigli del mio allenatore personale, che ha programmato per me una gita in montagna ogni fine settimana a partire dal novembre precedente. All’inizio ci siamo avventurati su percorsi semplici e poco impegnativi, poi, progressivamente, abbiamo aumentato il dislivello, la durata e la difficoltà, fino ad arrivare, in luglio, ad affrontare i miei primi 4000, affrontati anche per abituare il nostro corpo agli effetti della quota. Cercherò di trascurare tutti gli attacchi di panico che ho sopportato affrontando cime, cimette, cenge, crepacci, vento a 1000 all’ora, eccetera eccetera, però devo ammettere che alla fine sembravo quasi diventata una montanara provetta. A questo ho aggiunto, negli ultimi tre mesi prima della partenza, un assiduo allenamento (due o tre volte a settimana) in palestra, alternando allenamento aerobico (step, cyclette, tapis roulant) ad allenamento con pesi, soprattutto per le ginocchia e le gambe. Il mio consiglio è quindi quello di prepararsi con costanza, progressione e coraggio, monitorando sempre i vostri battiti tramite un cardiofrequenzimetro che vi permetterà di valutare i vostri miglioramenti.

Prima della partenza non vi resta che fugare gli ultimi dubbi andando a fare una visita da un medico sportivo che vi rilascerà quel rassicurante pezzo di carta nel quale vi renderete conto che siete in una forma fisica pessima, ma non sufficientemente catastrofica da non risultare idonei per un’attività fisica sportiva non competitiva…

 
L'avventura

Ed eccoci ora giunti al grande momento… panico a parte, sarete pronti ad affrontare questa sfida osservando i pochi consigli che troverete qui sotto… possono sembrare banali ma sono risultati a me molto utili e rassicuranti!

  • Preparate accuratamente la valigia mettendo tutti i vostri indumenti dentro a dei piccoli pacchettini di cellofan; io avevo comprato una confezione di quelli sottili da freezer che sono molto adatti; questo vi aiuterà a proteggere le vostre cose dallo sporco e dall’umidità (o dall’acqua). Il mio consiglio personale è quello di suddividere nei diversi sacchetti gli indumenti divisi per argomento (mutande, calze, magliette...) e prevedere poi un sacchetto per le cose sporche; questo vi renderà tutto più facile quando dovrete individuare le cose in breve tempo ed in condizioni di illuminazione spesso scarse.

  • Per poter aprire e ri-sigillare i vostri pacchettini, tenete sempre a portata di mano un rotolino di scotch (si rivelerà molto utile! Fidatevi!).

  • Portarsi un’adeguata dotazione di medicinali senza scatola (per non occupare spazio) evitando però boccette di vetro che potrebbero rompersi quando i portatori sbattono i vostri zaini per terra (a me è successo e se non avessi incelofanato tutto avrei passato dei bei guai!).

  • Avere un beauty case impermeabile che si possa appoggiare per terra e che contenga almeno il burro cacao, lo spazzolino e il dentifricio, una salvietta (a me una volta è caduta per terra e una volta è stata bersagliata da uccellini poco gentili….) e carta igienica; in caso contrario provvedere quanto meno a tenere un rotolo di carta igienica schiacciato in tasca (non si sa mai!)

  • Attenzione all'aria secchissima che potrebbe farvi venire delle fastidiose crosticine dentro il naso; per ovviare a questo problema vi consiglio di tenere a portata di mano una crema molto idratante da applicare più volte al dì.

  • Prendete l’abitudine di dormire con un cappellino di pile che vi aiuterà a prevenire dolori e raffreddature notturne e a preservare il vostro bene più caro: la salute!

  • Portare con sé anti-cali di zuccheri facili da assimilare tipo pasticche di Enervit per la salita notturna.

  • Assicurarsi che i portatori (o voi stessi) abbiate una borraccia termica per affrontare la notte che vi condurrà in vetta; viceversa rischierete di vivere la nostra esperienza, ovvero dover bere continuamente acqua gelata e cristallizzata da far scaldare in bocca a costo di dovervi poi rifare tutta la dentatura!

  • NON ASSUMERE PER NESSUNA RAGIONE AMINOACIDI RAMIFICATI! La sottoscritta, disobbedendo al consiglio del mio coach si era fatta convincere dall’istruttore di ginnastica ed è rimasta vittima di una spiacevole esperienza…diciamo che questo simpatico bicchierino di aminoacidi liquidi è rimasto nel mio stomaco per…pochi minuti!!!

 
Consigli per la notte
  • Tenere batterie nel sacco a pelo mentre si dorme per evitare che si scarichino. Per i più appassionati (come me) potete mettere nel sacco a pelo anche la vostra telecamera, sennò rischia di soffrire le rigide temperature notturne, soprattutto del Kibo Hut!

  • Se soffrite di malinconia, portarvi un peluche piccolo da sacco a pelo (anche perché farete un sacco di incubi grazie al LARIAM!!!), oppure, a scelta, fatevi coccolare dal vostro compagno di viaggio se è di bell’aspetto!

  • Portate con voi delle scarpe da "riposo" tipo snekers da tenere dentro agli huts e a cena.

  • Non scordarvi di dormire con la piccola lucetta frontale al collo; quando vi sveglierete preda del panico o degli incubi non ritrovandovi in quel contesto, o voleste (vi auguro di no) fare pipì notturna, vi sarà molto utile perché in giro c’è un buio pesto!

  • Fate sempre tutta la pipì del caso prima di chiudervi nel vostro hut perché uscire nella notte e abbandonare il vostro caldo piumino con tanto di microclima è davvero sconsigliabile!!!

  • Portatevi alcune cose che vi risulteranno utili e piacevoli compagni di viaggio, ad esempio un semplice mazzo di carte, un buon libro, un taccuino per annotare le vostre emozioni e tutto ciò che avete visto nella giornata e che non vorrete mai dimenticare.

  • P.S. Portate pure il telefonino perché si possono mandare messaggi!

  • Nella famosa notte in cui ascenderete alla vetta fatevi coraggio e fate qualche ripresa del cielo stellato perché, per quanto non ne avrete alcuna voglia e gelerete, sarebbe un vero peccato non immortalare quello spettacolo indimenticabile.

 
Varie ed eventuali
  • Provvedete a portare con voi almeno un marsupio perché, se siete deboli, lo zainetto (o day pack) ve lo portano i portatori, quindi è bene tenere con sé il denaro e le altre cose di valore.

  • Non portatevi invece zaini belli perché alla fine puzzeranno all'inverosimile di ascella di portatore.

  • Portare tante biro che piacciono ai bambini e tanta attrezzatura che piace ai portatori.

  • Se possibile, portatevi una spazzola per pulire un po' gli scarponi dopo la discesa perché saranno ripieni di polvere nonostante i biechi tentativi dei portatori di "pulirli".

  • Sperimentare BENE le vostre scarpette da trekking; io le ho prese nuove e poi ho dovuto usare sempre gli scarponi pesanti perché erano scomode.

  • Comprare bambole negre tipo quelle che vedete sul sito (sono bellissimeeee!!!)

  • Non fatevi terrorizzare da malati su barella o da ricercatori che all'ingresso vi faranno domande sul disturbo d'alta quota chiedendovi anche se sapete che si può morire... mandateli a quel paese.

  • Non sperare in nessun caso che vi venga a prendere un elicottero... al massimo vi aspetterà una stretcher.

  • Comprare (se vi interessa) libri sul Kilimanjaro e sulla sua fauna in Arusha se no non li troverete più da nessuna altra parte.

  • Studiare bene i principali sintomi associati al disturbo di alta quota per saperli riconoscere e non rischiare la pellaccia.

  • Essere disponibili alla carità cristiana: sul cammino vi potrà capitare di trovare sprovveduti turisti stranieri cui serviranno le VOSTRE medicine...dategliele!
 

Vi assicuro che se seguirete questi consigli tornerete sani e salvi e soprattutto porterete con voi un ricordo unico ed indimenticabile che vi accompagnerà per tutta la vita.

A tutti i coraggiosi e agli spiriti liberi, sempre alla ricerca di muovere un passo in più sul lungo cammino della vita…buon viaggio.

 

 

  

Le informazioni sono relative a luglio 2004

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